Santa Maria a Monte in provincia di Pisa Toscana
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Comune di Santa Maria a Monte

provincia di Pisa

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SANTA MARIA A MONTE

• Il territorio comunale si estende per 38,29 kmq nel Valdarno di Sotto, nei pressi delle colline delle Cerbaie. Comprende terreno collinare e pianeggiante. Terra signorile, poi sede di podesteria e quindi comunità leopoldina, nel 1868 si è ingrandito con l'aggregazione dell'intero territorio del soppresso comune di Montecalvoli. • Citato fino al X secolo come «luogo» posto sotto la signoria dei vescovi di Lucca, che vi esercitavano il potere politico e la giurisdizione ecclesiastica, Santa Maria fu fortificata solo nell'XI secolo, divenendo in seguito un forte baluardo nella guerra condotta da Lucca contro Firenze. Sebbene i diritti vescovili venissero confermati dai diplomi imperiali di Enrico VI nel 1194 e di Ottone IV nel 1209, un documento del 1258 mostra che sul territorio si era ormai affermata l'autorità del comune di Lucca. Nel 1261, comunque, i reduci dell'esercito ghibellino che aveva combattuto a Montaperti la sottrassero alla giurisdizione dei guelfi lucchesi e, insieme a tutte le terre del Valdarno Inferiore, Santa Maria a Monte prestò giuramento al governo ghibellino pisano, che ne mantenne il dominio fino al 1327, data in cui il castello passò a Firenze. Ribellatasi nel 1343, Santa Maria rimase indipendente fino al 1348, quando fece atto di sottomissione alla repubblica di Firenze. Fino al 1774, anno della riforma leopoldina, fu amministrata da un podestà fiorentino. Durante la seconda guerra mondiale ripetuti bombardamenti hanno provocato numerose vittime e gravi danni. • Nel Medioevo l'attività economica principale di Santa Maria a Monte era rappresentata dallo sfruttamento del patrimonio boschivo (taglio del legname e pascolo), sostituito in epoca granducale dall'agricoltura grazie, al diboscamento e all'avvio di colture razionali: in pianura i campi di grano e i prati artificiali erano interrotti da filari di gelsi e alberi da frutto, mentre sulle colline le colture principali erano costituite da olivi e viti. Nell'Ottocento vi erano inoltre una gualchiera con tintoria, aziende artigiane per la produzione di attrezzi e utensili di ferro per l'agricoltura e per uso domestico e vi si teneva un'importante fiera di bestiame vaccino. Rimasto un centro prevalentemente agricolo fino alla prima metà del nostro secolo, con produzione di cereali, foraggi, ortaggi, legumi, frutta, tabacco e con un ingente patrimonio zootecnico (bovini, equini, suini, ovini, polli), ha poi lentamente trasformato la sua economia da agricola in industriale. I settori più importanti sono quelli della concia e soprattutto della lavorazione delle pelli (calzaturifici, tomaifici, solettifici, trancerie, tacchifici, ma anche laboratori di confezioni), strettamente legati all'attività di Castelfranco di Sotto e di Santa Croce, e quello del legno (segherie, fabbriche di imballaggi, mobilifici). • La popolazione del territorio comunale raggiunge le 10.373 unità nel 1991, con una densità di 271 abitanti per kmq. Fin dai censimenti più antichi l'evoluzione demografica di Santa Maria a Monte è stata caratterizzata da una tendenza all'incremento: dai 934 abitanti del 1551 si è passati ai 2.094 del 1745, ai 3.058 del 1830 e ai 6.387 del 1881; nel nostro secolo si sono registrati i valori di 7.336 unità nel 1936, 7.568 nel 1951, 8.291 nel 1961, 9.242 nel 1971 e 10.389 nel 1981.

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